Il dotto ostruito è uno dei problemi più ostici e dolorosi che possono insorgere durante l’allattamento.
Normalmente questo scoglio, così come mastite e ingorgo mammario, dovrebbero sorgere ad inizio allattamento, quando la situazione seno-suzione-attacco del bimbo non si è ancora stabilizzata. In realtà nel mio caso i problemi sono sorti più avanti, pertanto non ci sono regole, va da seno a seno, da mamma a mamma, da bimbo a bimbo.
Inutile entrare in merito al che cos’è un dotto ostruito dal punto di vista medico, in parole povere si tratta di un dotto del seno che per una qualche ragione si “tappa”, il latte si blocca, si accumula e si sente la parte del seno interessata, molto dura è decisamente dolente. Addirittura si possono vedere protuberanze/noduli/cordoli sul seno, perché il latte crea delle gibbosità che spesso sono visibile oltre che palpabili al tatto.
Spesso si nota sul capezzolo un puntino bianco/giallo, si tratta di latte condensato, che fa da tappo alla fuoriuscita del latte.
Per risolvere il problema, la cosa importante è sciogliere il latte, con qualsiasi mezzo a disposizione!!!
Impacchi caldo umidi, docce calde, massaggi, spremitura manuale, i metodi per riuscire sono tanti e dal momento che la maggior parte è molto utile anche per l’ingorgo mammario e la mastite, sono trattati in un articolo apposito: “rimedi ai problemi più comuni e frequenti“.
Nel caso si veda il puntino bianco nel capezzolo, si può utilizzare un ago sterilizzato. Questo metodo mi è stato consigliato al consultorio, dove sono andata disperata la prima volta che ho avuto questo problema, la consulente sosteneva che “pizzicando” con l’ago il punto bianco si sarebbe sfilato un filamento di latte condensato. A me non è mai successo, ma devo dire che bucare il punto bianco, piano piano, senza farsi male e in superficie, far seguire una doccia con spremitura manuale e attacco del bimbo al seno, funziona. Devo anche dire che il senologo mi ha detto di non usare nessun ago, quindi per dovere di cronaca segnalo che un professionista non è d’accordo.
Il metodo migliore resta comunque attaccare il neonato, io definivo il mio bimbo, “il mio piccolo Black & Decker”!
F.C.
